Chi siamo
Libreria dal 1950
La Nostra Storia
La Libreria Stella Maris nasce nel 1950 ad opera di don Luigi Varco, con sede in Cuneo, Piazza Galirnberti 6.
Nel 1967 La Compagnia di Sant’Orsola di Cuneo acquista il locale di via Statuto n. 6 ed assume la gestione della Libreria fino al 1989,con personale proprio ed esterno.
Nel 1990 la Diocesi di Cuneo subentra nella gestione della Libreria, che mantiene la sede in via Statuto n. 6; l’immobile rimane proprietà della Compagnia di Sant’Orsola.
Nel 1997 la Diocesi si impegna in una ristrutturazione complessiva del locale (ristrutturazione totale del piano superiore; sistemazione del piano inferiore per l’oggettistica; ascensore interno).
In questo periodo avvengono alcuni cambiamenti. Dal punto di vista giuridico amministrativo la Libreria figura come una delle attività dell’Opera Diocesana Chiese Povere e Catechismi, in stretto legame amministrativo con il giornale diocesano La Guida.
Nel 2014 diventa ente autonomo, come Società cooperativa s.r.l. Infine, nel 2019 viene inserita nella Fondazione Opere Diocesane di recente costituzione, insieme con il giornale La Guida e il Museo Diocesano di Arte Sacra.
Nel frattempo l’attività si allarga, prima con l’apertura di una sede in Saluzzo, nel 2007, in Piazzetta Santa Maria n. 9; poi con l’acquisizione della Libreria Novità Cattoliche di Fossano, nel 2014, in via Dante Alighieri n. 7.
L’esperienza di Saluzzo termina nel 2017, mentre quella di Fossano continua tutt’ora. Infine, anche l’attività interna della Libreria subisce alcuni cambiamenti; nel 2002 il reparto di Oggettistica viene separato dalla Libreria e dislocato in varie sedi(prima in Corso Dante n. 24, poi via Roma n. 64/d).
Nel 2016 la Diocesi acquista il locale di via Felice Cavallotti n. 5 in Cuneo; in questa nuova sede vengono riunificate le attività della Libreria e dell’Oggettistica.
Fin dalla sua nascita la Libreria si propone di coadiuvare l’attività catechistica e pastorale della Diocesi, secondo le modalità proprie di quel momento storico.
Con il tempo ci si accorge che è necessario allargare l’orizzonte culturale, prendendo in conto nuove esigenze emergenti nella chiesa e nella società.
Per un verso si tratta di dare maggiore spazio all’ambito più elevato della pubblicistica religiosa, che ha preso vigore al seguito del Concilio Vaticano II, in particolare per quanto riguarda lo studio della Scrittura e della teologia.
Per un altro verso occorre aprirsi alla produzione saggistica dell’editoria generale(storia, filosofia, psicologia, sociologia, scienze umane e scienze religiose), cercando una comunicazione che eviti la separazione dei due ambiti e permetta tra loro un dialogo reciproco, per una più completa interpretazione della condizione umana nella sua storia e nella sua attualità.